Come va con HomeKit dopo circa sei mesi?
Dopo aver preso la decisione di passare direttamente tutto su HomeKit, mi guardo indietro e non me ne pento e non penso ad Home Assistant, per ora.
Circa sei mesi fa presi la "grande" decisione di migrare l'intera gestione domotica su HomeKit. I dubbi furono diversi così come alcune “critiche” da amici che non comprendevano il motivo della mia scelta. Ad oggi, zero problemi. Non scherzo. Non una disconnessione, non un accessorio che non rispondesse. Niente. Tanta invece la soddisfazione perché, come giustamente voglio io, la tecnologia qui mi aiuta e mi semplifica la vita.
Ho fatto degli upgrade di livello che mi hanno permesso ulteriormente di migliorare il sistema di interconnessione della casa. Fra questi il mio NAS. Anche qui lo sapete ho scelto un modello Synology per mille motivi fra cui la possibilità di installarci sopra HomeBridge. Perchè? Non sempre i prodotti che vogliamo acquistare sono disponibili nativamente con il protocollo di Apple e sincero non avevo voglia di passare da Home Assistant (dopo vi spiego il perchè). Quindi ringraziando ancora santa Synology per il suo bellissimo prodotto, mi son detto che era giustamente il caso di fare questo passaggio per la mia casa. Mi ricorda ancora come e quando feci il tutto. Ero a distanza di 1200 km da casa, collegato con una VPN ed ho fatto tutto in remoto. Serve aggiungere altro?
Grazie all'applicazione Smart Life ed ad una giusta configurazione del suo plugin Tuya su HomeBridge ho potuto anche qui sfruttare quei prodotti venduti a poco su Amazon. Ad esempio le luci led G9 del mio bagno. Vi ho fatto un esempio di quella che è fra le applicazioni più utilizzate fra i prodotti orientali che vengono venduti su Amazon. Praticamente ne abbiamo per tutti i gusti, per questo ho deciso di installare e configurare il suo plugin. Per non parlare poi ad esempio delle videocamere di sorveglianza di Reolink, Tapo e via dicendo. Tutti prodotti che con poco più di 20 euro vi permettono di avere un bello step di sicurezza in più. Poi la comodità è la loro integrazione con la stessa HomeKit dove possiamo mettere assieme più accessori che a quel punto comunicano.
Infine c’è Aqara. Che mi ha salvato in più occasioni. È un brand di Xiaomi che, come sempre, fa le cose fatte bene. Tutto è iniziato con lo scorso black Friday con una videocamera la G2H Pro, che vi consiglio, in quanto possiede al suo interno un hub zigbee per controllare tutti i prodotti. Purtroppo comunica solo con la propria rete personale mentre se passate tramite HA potrete utilizzarla come hub per tutti i prodotti zigbee. Ad essa ho poi inserito tantissimi piccoli accessori che però sono stati fondamentali: sensori di temperatura e pulsanti. La bontà dei prodotti Aqara sta proprio nella sua facilità di installazione e la sua personalizzazione. Ad esempio in cucina ed in cameretta ho messo due switch di Meross di cui vi ho parlato qui. Con un click sui pulsanti Aqara accendo sia la presa della macchinetta del caffè e sia eventualmente le luci di cortesia. Semplice ma banale, no? Invece in bagno ho studiato un pelo di più la situazione comandando con un semplice pulsante lo spegnimento delle luci, della ventola di aereazione ed il deumidificatore. A questo ho unito un sensore per l'apertura della porta che, ogni volta che apro, attiva tutti quei dispositivi mentre uscendo, premendo il pulsante, li stacca tutti. Così come allo stesso tempo il sensore di temperatura attacca il deumidificatore qualora la soglia del 60% nella stanza venga raggiunta.
Approfittando delle varie offerte su Amazon, ho piano piano costruito un bellissimo ecosistema che posso sfruttare da qualsiasi assistente virtuale, non solo Siri con HomeKit. Ma questo aspetto me lo tengo sempre come backup, nel caso qualcosa con non Apple non andasse. Perché però non sono mai passato da Home Assistant? Inizio sinceramente con la poca conoscenza del prodotto in sé per sé. Sto andando verso una fase della vita in cui voglio tutto il più comodo e di facile accesso possibile per cui trovarmi in quella situazione potrebbe essere non poco “rognoso”. Apple dalla sua vince sempre con questo aspetto, ci rende tutto più semplice per quanto poi lo renda “chiuso”. Prima di tutto dovrei trovare una macchina su cui far girare Home Assistant perché il mio NAS, anche con lui sopra, non regge. In secondo luogo preferisco ampiamente la UI di HomeKit sebbene abbia molte meno potenzialità di HA. Di contro è vero che praticamente con HA potrei comprare quasi qualsiasi tipo di accessorio da collegare in rete che mi permetterebbe di collegarlo senza fare chissà che quale accrocchio ed anzi andare a creare molte più automazioni in grado di snellire l’operatività di casa. Ok, ma perché non lo fai? Perché sinceramente in questo momento non ho tempo, voglia e le competenze per farlo. Ok non che serva chissà che cosa, però allo stesso tempo oggi non me la sento di mettermi lì e studiare. Magari lo farò, ma non in questo momento. Con due semplici click poi posso condividere l’intera casa ed abitazione con la mia compagna e quindi non devo stare lì ogni volta a dover ricondividere i nuovi accessori, le prese, le lampadine ecc ecc. Faccio tutto io, automazioni incluse e lei non deve fare niente ritrovandosi già tutto bello che configurato sul suo iPhone, iPad, Mac ed Apple Watch.
Chiudo parlando di Ring. Ok non mi fa impazzire per via dei vari scandali che hanno susseguito l’azienda di proprietà di Amazon. Però oggettivamente c’erano due offerte durante le ultime offerte di primavera che non potevo lasciarmi sfuggire. Il primo è stato il Ring Intercom, che automatizzato con HomeKit mi permette di aprire i portoni di casa direttamente con un tap su un widget. Il secondo invece è il Ring Doorbell che uso come sistema di sicurezza sulla porta di casa e come spioncino. La grande comodità qui è che se qualcuno mi suona dietro la porta e c’è la tv accesa con l’Apple TV, mi viene mostrato in video subito colui che è alla porta di casa. Comodità? Si, tantissima.