Day One journal app: quasi due anni dopo
Dopo quasi due anni di utilizzo di Day One, vi posso dire che non ne posso fare a meno.
Me lo ricordo ancora, sta per nascere mio figlio e mi sono detto: voglio qualcosa che mi permetta di scrivere giorno per giorno tutto ciò che succede e, nel tempo, ricordare tutto. Cosa c’è di meglio di Day One? Parliamo di un’applicazione che per gli utenti iOS è storica. Fu una delle prime che acquistai e che negli anni si è evoluta diventando anche multipiattaforma.
Avevo un solo ed unico obiettivo: mantenere la serie positiva.
Bastavano anche due parole, niente di che in un giorno. O un semplice update fotografico. Giorno dopo giorno mi ha iniziato a prendere questo rituale che mi permetteva di:
ricordarmi cosa succedeva e cosa accadeva;
tenere traccia e memorizzare alcuni avvenimenti particolari;
riparlarne con lo psicologo approfondendo i dettagli;
conoscere meglio me stesso.
Cosa dire? Mi è servito. Sicuramente mi ha permesso di conoscere meglio alcuni dettagli personali e non. Ho fatto alcuni viaggi personali e mi sono soffermato su alcune cose che forse in passato avrei sorvolato. Insomma ne è valsa la pena.
Parlando dal punto di vista del nerd, certo non è una piattaforma a vita, ma sicuramente non potevo creare un blog personale pubblico o qualcosa che comunque fosse libero ed accessibile alla rete. E no, l’app di Apple fa schifo e non ho intenzione di usarla.
Se domani il servizio dovesse finire, ci penserò. Tanto sono tutti file markdown e, come tali, al momento potrebbero essere facili da trasportare e tirare fuori.
Questo post è stato interamente scritto dal mio iPad Air M3.
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