Sono io che non sono adatto al Mac, forse
iPad vs Mac, la mia eterna sfida che prosegue nel corso del 2024 nonostante alcune certezze.
In questi giorni di completa riflessione sull’argomento ho messo a confronto il mio uso dell’iPad con quello del Mac cercando di capire dove e quando spesso vado in difficoltà nell’usare uno o l’altro prodotto.
L’iPad di per sé è l’eterno incompiuto fra i prodotti Apple. Quel dispositivo che vorremmo facesse di più ma che poi ci fa arrabbiare a modo nostro. Bello, fantastico, comodo e spesso utile in tantissimi casi ma poi limitato di colpo. La scorsa settimana ho fatto l’ennesima riflessione in merito a questo prodotto che trovo ogni giorno sempre più contraddittorio e particolare. Apple non lo innova e di contro noi vogliamo che faccia sempre e sempre di più quando alla fine non è altro che un iPhone con schermo più grande. Già perché le tante limitazioni che negli anni iOS e poi iPadOS si sono portati dietro sono andate sempre di pari passo. Dove veniva sistemata o introdotta una novità, subito arrivava sia per i tablet che per gli smartphone creando in questo modo quel legame unico fra le due tipologie di prodotti.
Uso l’iPad da tanto tempo e solo io so quante volte mi sono chiesto il perché mi sforzassi cosi tanto nel trovare delle soluzioni, delle alternative e degli “accrocchi” pur di utilizzarlo. Venendo da un mondo, quello di iPhone, dove praticamente era quasi tutto perfetto, l’iPad a modo suo era quell’angolo ancora da scoprire, quello scorcio da ricercare ed approfondire. La manutenzione che si era abituati a fare, per chi come me viene dal mondo di Windows 98 e non solo, visto che su smartphone non era necessaria la concentravi sul tablet sperimentando ogni giorno. Insomma c’era e c’è una calamita pazzesca che mi attrae nei suoi confronti.
Poi sono arrivati i processori Apple Silicon. Lì cambio tutto. Di colpo i MacBook assunsero un ruolo decisamente diverso con non poca attenzione anche da parte di noi utenti iPaddisti. Il motivo era semplice: la batteria. Quello che era stato da sempre un tallone d’Achille delle macchine di Apple, era compensato da iPad dove con il suo classico utilizzo le 8/10 ore le completavi senza il benché minimo problema. C’era però il dubbio su cosa poter fare e come potersi muovere quando invece con macOS sapevi che, in ogni caso, eri sempre pronto a tutte le soluzioni e potevi risolvere qualsiasi tipologia di problema. Io in serie ho preso un MacBook Air M1, un Mac Mini M1 e poi di nuovo un Air M1 (che ho ancora oggi). Macchine e prodotti fantastici che hanno cambiato il modo di lavorare per chi, appunto, li usa in questo ambito. Io faccio tutt’altro nella vita ed ho un pc aziendale che mi permette di farlo e con un tablet potrei ampiamente sopravvivere oggigiorno. Però il Mac è il Mac.
Eppure, ed arriviamo finalmente al nocciolo di questo lungo sproloquio personale, quando uso il mio portatile e quindi il sistema operativo desktop di Apple è come se non mi sentissi a casa mia. Prendete me in questo momento: sto scrivendo questo articolo dal tavolo di casa mia con una tastiera Bluetooth esterna, mouse, un selfie stick e l’iPhone 15 Pro Max. Si avete letto bene, sto scrivendo dal cellulare. Perché? Poi ne parliamo nelle prossime settimane, ma in tanto c’è il MacBook Air lì sulla destra fermo e chiuso non in utilizzo. Questo per darvi l’idea di come, al netto dei problemi psichici personali (😜), io preferisca più la semplicità di utilizzo e la consistenza di iOS ed iPadOS. Anche se va detto che nel tempo la velocità di esecuzione delle operazioni è calata con questi due sistemi operativi mentre con il desktop riesci a fare le medesime operazioni in 1/3 del tempo. Il perché? Lo abbiamo detto prima: le limitazioni. Vuoi o non vuoi queste rimangono, salvo rari casi eccezionali.
Che sia quindi io il problema? Che sia io figlio della generazione mobile e non della vecchia scuola desktop? Non ho dubbi sul fatto che questa cosa possa essere a modo suo vera. Va detto però che è stata anche brava Apple a modo suo negli anni nel farci cambiare idea sui sistemi operativi mobile ed ad ottimizzarli sempre di più fino a renderli completi e spesso utilizzabili concretamente per il 99% degli usi della popolazione mondiale.
Questo post è stato interamente scritto, redatto e formattato da un iPhone 15 Pro Max.