Stage Manager su iPadOS 17: la mia opinione
Ci sono alcune novità di Apple che non riesco a digerire, una di queste è Stage Manager su iPadOS.
Ammetto che quando sono arrivate le prime vere novità per iPad con i modelli dotati di chip M1 mi son detto: “Dai che è la volta buona!”. Poi mi sono nuovamente ricreduto, come sempre. Lo sappiamo, noi che amiamo il tablet di Apple allo stesso tempo lo odiamo anche per cui non facciamoci tanti problemi nell’ammettere questa cosa suvvia. Gli ultimi aggiornamenti, per quanto interessanti, non hanno mai portato a ciò che tutti noi vorremmo ovvero che l’iPad sostituisse in toto il Mac per tutti. Non sarà mai così, ma noi inguaribili romantici, ci pensiamo e ripensiamo sempre ogni volta.
Detto questo sicuramente Stage Manager ha fatto un grandissimo step in avanti nel corso delle ultime versioni. Apple ha lavorato molto su questa nuova possibilità di interazione da parte dell’utente andando a ricercare un modo tutto nuovo che poi abbiamo visto debuttare poi anche su macOS. Ammetto che in una fase iniziale ne ero completamente attratto ed estasiato specie per la possibilità di avere praticamente più istante della stessa applicazione aperte con delle finestre e magari andare a cooperare fra di loro insieme ad alcune applicazione creando delle combinazioni utili ed interessanti. Oltre questo sicuramente Stage Manager è comodissimo, nonché l’unico uso corretto per i monitor esterni. Lì da il meglio di sé, c’è poco da dire.
Passano però le prime due o tre giornate dall’inizio dell’uso del mio iPad Air M1 e mi dico che forse, alla fine, non mi serve molto. Nell’uso con il monitor sicuramente si, vedevo la differenza ed anzi cavolo se era comodo. Richiamare al volo un’applicazione in quel modo non era affatto banale, anzi. Quando invece passato ad operare sul tablet direttamente tramite il suo schermo, beh lì facevo “fatica”. Avere un display da 10,9” non aiuta ed infatti rimango convinto dell’idea che Stage Manager dia il meglio di sé sugli iPad da 12,9”.
Guarda qui due esempi. Sono in questo momento su un tavolino appoggiato a scrivere questo articolo. Notate le differenze?
Ok bellissimo, anche così. Ma il senso? Se devo avere due applicazioni lo potevo già fare prima e su un display così piccolo meh.
Mettiamone tre dai. Spremiamo tutto. Anzi.
Quattro! Bello sicuramente, ma io non sto più riuscendo a scrivere di questo post praticamente. Gli occhi diventano sempre più piccoli e devo dire che, oggettivamente, faccio difficoltà quasi.
Ripeto sono io. È una mia considerazione ed una mia constatazione sul mio uso. Permettetemi di dirlo, sto diventando un boomer. Praticamente vado ad usare l’iPad come il classico utente medio di 50anni. Schermone e via. Tante applicazioni mi distraggono ormai e non le trovo più funzionali come una volta. Sarà che faccio anche tante cose in meno rispetto a prima ma…
Sia chiaro che non sto bocciando questa funzionalità arrivata dopo tanto tempo, anzi tutto il contrario. Apple secondo me, con iPadOS 17 ha ascoltato moltissimo gli utenti ed ha permesso loro di fare finalmente tanto di più con l’iPad sebbene questo limite non sia mai abbastanza. Ma qui siamo noi il problema. Siamo noi che lo vogliamo spingere oltre senza però poi ricordarci che Apple vende anche dei portatili che non possono sovrapporsi a questo tablet anzi. Se avessi di nuovo un iPad da 12,9” sono sincero, userei Stage Manager in ogni momento. Avendo il modello più piccolo, lo attivo solamente all’evenienza.
Questo post è stato interamente scritto da un iPad Air M1 di quinta generazione mentre ero in attesa di ritirare l’auto dopo un piccolo intervento dovuto ad un programma di richiamo.